Germania e Austria senza glutine

Progetto  “uniti per viaggiare senza glutine” di cui si parla qui. Aiutateci per viaggiare tranquilli.

Siete stati in Gran Bretagna e Irlanda e avete la celiachia? Che informazioni potete darci? Avete link utili da fornirci?

Sono stata in Germania la scorsa estate, munita come al solito di foglietto di traduzione delle indicazioni per il cuoco.  Devo dire che, sarò ripetitiva, ma trovo sempre personale comprensivo e sveglio che non mi avvelena mai. Evitate i wurstel che, come tutti gli insaccati, non hanno una composizione chiara e anche le salsine, datevi alla carne grigliata senza salse e alla verdura. Purtroppo i meravigliosi dolci tedeschi ce li dobbiamo scordare ma vabbè consoliamoci pensando che sono calorie in meno 😛

Questo è il sito dell’associazione celiachia tedesca (versione inglese): http://www.dzg-online.de/english.41.0.html

Questo invece di quella austriaca (in tedesco): http://www.zoeliakie.or.at/

Una piccola precisazione, tenete presente che, se non erro, l’avena (cereale la cui nocività è ancora sotto studio) che da noi è “vietata” in germania invece è consentita ai celiaci.

Ci sono!

Anche se non sto più scrivendo post, ci sono. Questo vuol dire che leggo le vostre mail e i vostri commenti e, se è il caso, rispondo. Faccio presente che per problemi inerenti la celiachia il sito fondamentale è quello dell’Associazione Celiachia a cui ogni celiaco dovrebbe iscriversi perchè lavorano molto bene e hanno fatto tante cose in questi anni per facilitarci la vita, quindi soldi ben spesi. Il sito è semplicissimo: http://www.celiachia.it/home/_home.aspx
Per quanto riguarda i problemi inerenti i celiaci in viaggio, non ho scritto moltissimo al riguardo però un po’ di post ci sono, non fermatevi a quello che vi esce con i motori di ricerca (beh in quel caso non leggerete nemmmeno questo, di post) 🙂

Gran Bretagna e Irlanda senza glutine

Progetto  “uniti per viaggiare senza glutine” di cui si parla qui. Aiutateci per viaggiare tranquilli.

Siete stati in Gran Bretagna e Irlanda e avete la celiachia? Che informazioni potete darci? Avete link utili da fornirci?

Per quanto riguarda i paesi anglosassoni, per esperienza diretta e indiretta, posso dire che sono tra i più semplici da girare per noi celiaci, esistono alberghi, B&B, liste di ristoranti con menu e piatti gluten free e le informazioni sono piuttosto semplici da reperire anche su internet, ma vi chiedo comunque di farci avere quante più informazioni che avete scovato, utlizzato e tutte le esperienze dirette che avete vissuto.

Ristoranti, pub, negozi e alloggi  gluten free in Inghilterra

Ristoranti, pub, negozi e alloggi gluten free in Irlanda

Appena ho un po’ di tempo aggiungo altre infomazioni, nel mentre attendo le vostre e vi ricordo che:

  • se andate in aereo comunicate alla compagnia aerea il vostro problema, praticamente quasi tutte le compagnie non low cost hanno un menu senza glutine (attenzione che vi portino quello gisto, le hostess non sono formate sul problema e si limitano a leggere l’etichetta sopra, talvolta è invertita con altri menu speciali)
  • stampate in molteplici copie la restaurant card in inglese da far avere al cuoco per spiegare il problema ( trovate il link nel menù a destra: restaurant card)
  • scegliete piatti che ad occhio siano gluten free prima di chiedere al cuoco la reale assenza di glutine.
  • portatevi dietro comunque dissenten e tutto quello che vi può aiutare a stare meno male se qualcosa andasse storto
  • portatevi da casa biscotti e cracker sufficienti per spuntini e colazioni

Francia senza glutine

Progetto  “uniti per viaggiare senza glutine” di cui si parla qui. Aiutateci per viaggiare tranquilli.

Siete stati in Francia e avete la celiachia? Che informazioni potete darci? Avete link utili da fornirci?

Io di mio ci sono stata l’anno scorso,  sono stata in Normandia e Bretagna, per quel che mi risulta non è una nazione che ha un’organizzazione precisa per i celiaci (non mir isultano elenchi di locali, alberghi o negozi) però ho sempre trovato molta attenzione da parte dei ristoratori quando li informavo del mio problema e infatti sono stata benone. Ovviamente la Francia richiede molto spirito di sacrificio, resistere all’odore di broche, baguette..resistere alle crape (attenzione alle galette, sono fatte di grano saraceno, quindi in teoria sarebbero pure adatte ma se non siete in grado di comunicare bene e chiedere se è farina di puro grano saraceno, meglio evitarle), insomma è difficile ma sono luoghi bellissimi.  Andate di pesce, le cozze le trovate ovunque.

Anche qui vi ricordo di:

  • se andate in aereo comunicate alla compagnia aerea il vostro problema, praticamente quasi tutte le compagnie non low cost hanno un menu senza glutine (attenzione che vi portino quello gisto, le hostess non sono formate sul problema e si limitano a leggere l’etichetta sopra, talvolta è invertita con altri menu speciali)
  • stampate in molteplici copie la restaurant card in frencese da far avere al cuoco per spiegare il problema ( trovate il link nel menù a destra: restaurant card)
  • scegliete piatti che ad occhio siano gluten free prima di chiedere al cuoco la reale assenza di glutine.
  • portatevi dietro comunque dissenten e tutto quello che vi può aiutare a stare meno male se qualcosa andasse storto
  • portatevi da casa biscotti e cracker sufficienti per spuntini e colazioni

Spagna senza glutine

Progetto  “uniti per viaggiare senza glutine” di cui si parla qui. Aiutateci per viaggiare tranquilli.

Siete stati in Spagna e avete la celiachia? Che informazioni potete darci? Avere link utili da fornirci?

Copio qui alcune informazioni sulla spagna scritte qua e là nei commenti a precedenti post:

Attenzione al gazpacho,  Tobi ci informa che ” il gazpacho non è adatto per noi! Sono stata la scorsa estate in un viaggio itinerante per la spagna del sud e in tutti i posti dove ho mangiato, mi dicevano che non andava bene perchè contenente mollica di pane o pangrattato! Io mi sono trovata abbastanza bene, tantissima disinformazione nei ristoratori,comunque tutto ripagato dalle bellezze dei luoghi…”

Inoltre ricordo di:

  • se andate in aereo comunicate alla compagnia aerea il vostro problema, praticamente quasi tutte le compagnie non low cost hanno un menu senza glutine (attenzione che vi portino quello gisto, le hostess non sono formate sul problema e si limitano a leggere l’etichetta sopra, talvolta è invertita con altri menu speciali)
  • stampate in molteplici copie la restaurant card in spagnolo da far avere al cuoco per spiegare il problema ( trovate il link nel menù a destra: restaurant card)
  • scegliete piatti che ad occhio siano gluten free prima di chiedere al cuoco la reale assenza di glutine.
  • portatevi dietro comunque dissenten e tutto quello che vi può aiutare a stare meno male se qualcosa andasse storto
  • portatevi da casa biscotti e cracker sufficienti per spuntini e colazioni

Portogallo senza glutine

Ecco il primo post del progetto “uniti per viaggiare senza glutine” di cui si parla qui

Siete stati in Portogallo e avete la celiachia? Che informazioni potete darci? Avere link utili da fornirci?

Io di utile ho trovato questo dizionarietto

Inoltre ricordo di:

  • se andate in aereo comnicate alla compagnia aerea il vostro problema, praticamente quasi tutte le compagnie non low cost hanno un menu senza glutine
  • stampate in molteplici copie la restaurant card in portoghese da far avere al cuoco per spiegare il problema ( trovate il link nel menù a destra: restaurant card)
  • scegliete piatti che ad occhio siano gluten free prima di chiedere al cuoco la reale assenza di glutine.
  • portatevi dietro comunque dissenten e tutto quello che vi può aiutare a stare meno male se qualcosa andasse storto
  • portatevi da casa biscotti e cracker sufficienti per spuntini e colazioni

Le vostre esperienze di viaggio senza glutine

Tra i tanti commenti che arrivano in periodo estivo ci sono tante richieste di informazioni su paesi specifici.

Io, purtroppo aggiungerei, non li ho girati tutti quindi chiedo il vostro aiuto, creerò singoli post relativi alle varie nazioni, cominciando da quelle europee, vi chiedo di inserire nei commenti le vostre eventuali esperienze relative ai viaggi senza glutine. Informazioni come:

-esitono ristoranti o negozi dove reperire alimenti senza glutine?

– ci sono alberghi dove vi siete trovati bene riguardo l’alimentazione

– come vi sono sembrati i ristoratori  riguardo il problema celiachia (attenti, menefreghisti, solleciti nel proporre alternative…)

-ci sono piatti che, a parte contaminazioni o pazzie del cuoco, prevedono ricette sicuramente senza glutine? (faccio l’esempio  della paella,  dove il glutine non dovrebbe esserci proprio per nulla, salvo contaminazioni in cucina appunto o “originalità” del cuoco)

– ci sono associazioni nazionali che possono essere di aiuto

-altro che ora non mi viene in mente…

Con il vostro aiuto potremmo raccogliere un database di informazioni piuttosto utile, che dite?

Grazie

Terremoti

Ho atteso un bel po’ prima di scrivere.
Non ho considerazioni originali su quanto è accaduto in Abruzzo, a una mente razionale come quella di quasi tutti noi pare ovvio che in un paese sismico come l’Italia, fatto noto da decenni o più, si costruisca sismico. E invece non è così. Si dovrebbe ma non si fa. Non si fa per risparmio, non si fa per disonestà, non si fa perchè chissenefrega.

Nell’aprile 2005 mi trovavo a Tokyo, dormivo all’8° e ultimo piano di un alberghetto due stelle vicino al mercato del pesce di Tzukiji. Alle 7.30 mi sento scuotere, apro gli occhi e incontro quelli del mio compagno, stessa aria interrogativa dei miei ma capiamo subito che è uno dei famosi terremoti del Giappone.
Non sento tremolii ma solo un movimento dolce ed elastico, come se mi trovassi sulla punta di un solido pino mosso dal vento. Oscillo. Sento le grucce nell’armadio tintinnare. Cerco di capire cosa fare perchè non mi pare una scossa forte e non so se scendere o restare in camera. Nel corridoio dell’albergo c’è solo silenzio così a fatica, barcollando raggiungo la finestra. Vedo la gente con gli ombrelli camminare per strada… non mi pare di vedere agitazione. Così attendiamo che finisca e io scoppio pure in una risata di contentezza da turista: che bello, ho sentito un terremoto a Tokyo!
E’ stato solo alle 14.30 locali, quando ho ricevuto la telefonata dai miei che avevano sentito la notizia in Italia che ho realizzato che non era stata proprio una passeggiata, faccio notare che venti minuti di ritardo nei trasporti è il ritardo quotidiano dei treni in italia, senza terremoti e questo è l’unico effetto che hanno avuto!

Quando racconto questo episodio, soprattutto in questi giorni, i miei interlocutori italiani reagiscono tutti allo stesso modo, con rassegnazione alzano le spalle e dicono “eh che ci vuoi fare, l’Italia è così”.
Bene finchè al dolore, alla rabbia, all’indignazione seguirà un’alzata di spalle e un “siamo italiani, siamo fatti così” nulla potrà cambiare, non cambieranno le case, non cambieranno gli ospedali e le scuole, non cambieranno i politici e la mentalità dei furbi, non cambierà il nostro mondo italiano.
Ma noi non ce lo meritiamo, perchè meriteremmo palazzi che danzano quando c’è il terremoto, proprio come quelli giapponesi.

Viaggiare con la celiachia: organizzazione

Sebbene questo blog non venga molto aggiornato, ricevo spesso, con piacere, molte mail o commenti di persone celiache come me che mi chiedono consigli su come affrontare le vacanze o i viaggi che le aspettano. Per questa ragione ho deciso di dare più importanza a questo aspetto visto del viaggio.
Vorrei dare il mio contributo e invitare anche voi, che siete finiti qui in cerca di informazioni, a condividere le vostre esperienze di viaggio da celiaci in modo da scambiarci idee e consigli su mete, organizzazione e quant’altro.
Prima di tutto con questo post, vorrei confrontarmi con voi sull’organizzazione del viaggio.
Quindi vi racconto come mi organizzo io.
Una volta deciso che voglio andare in un certo paese, ad esempio la Turchia, leggo prima di tutto qualcosa sui piatti tipici del paese giusto per capire a priori se ci sono piatti decisamente da scartare o piatti che almeno sulla carta potrebbero fare al caso mio. Nel caso della turchia so che il riso pilav in generale potrebbe andare bene (così come il kebab, salvo se servito sul panino) ma che il Borek non posso assolutamente mangiarlo. Questo mi aiuta una volta che sarò davanti a un menu a capire cosa potrei chiedere e cosa assolutamente è inutile chiedere.
La seconda cosa che faccio è stamparmi più copie della Restaurant Cards (trovate il link nel menu a destra ) nella lingua che mi serve, in questo caso il turco. Queste mi serviranno da far leggere ai camerieri e ai cuochi in modo che capiscano il problema.
La terza cosa che faccio è procurarmi biscotti e cracker monoporzione da utilizzare per la colazione e il pranzo.
Un consiglio: quando siete in giro fate un’abbondate colazione visto che è il pranzo più sicuro e accessibile. Spesso si trova colazione alla inglese, con uova, bacon, ma anche yogurt e frutta c’è sempre anche il tè o il caffe latte e spesso la marmellata che potete mettere sui vostri cracker o biscotti.
Se anche non avete colazione in albergo, locali come Starbucks vi consentono di fare un’abbondante colazione (avete presente le dimensioni anche solo di un Tall caffe macchiato? riempie da solo per almeno 4 ore) a base di caffe latte e biscotti.
Per il pranzo, sia per motivi economici che di tempo, io spesso quando sono in giro, non vado in locali a mangiare ma mangio cracker o frutta ma se capita gestisco il pranzo come la cena.
Per la sera infatti comincia la caccia. Prima di partire cerco sempre di capire se la celiachia è un problema conosciuto tanto da esserci una lista di locali con menu senza glutine o comunque sensibili al problema però devo dire che se anche la trovo mi capita di rado di andarci salvo che non siano abbastanza vicini.
Questo perchè io faccio quasi sempre vacanze dove giro molto durante il giorno e alla sera sono molto stanca, l’idea di dover raggiungere un posto piuttosto lontano solo per mangiare non fa per me. Inoltre capita anche che alcuni ristoranti segnalati siano troppo eleganti per dei turisti come me (a new york mi è capitato di andare a vedere un ristorante con menu senza glutine, vi dico solo che era munito di buttafuori e tappeto rosso, al che ho tirato dritto…capirai!). Per questa ragione di solito mangio nel primo ristorante che mi ispira. Analizzo il menu, cerco di individuare insalate, formaggi, carne o pesce, mostro il foglietto al cameriere e mostro il piatto che vorrei, e loro mi fanno capire se posso o non posso mangiarlo.
Su questo punto ho sempre trovato persone molto attente, spesso arriva pure il cuoco, parlano tra di loro, analizzano il foglietto, cercano nell’elenco, pensano agli ingredienti e poi mi danno il responso 🙂
So che può essere un momento molto stressante visto che normalmente tutto questo attira l’attenzione di tutti e ci si sente dei marziani, ma alla fine è solo un’intolleranza alimentare e certe scenette se viste con leggerezza sono bellissime.
Ho ricevuto diverse mail che mi chiedevano dov’era possibile fare acquisti di prodotti senza glutine all’estero però io sinceramente, essendo stata via al massimo tre settimane, mi porto tutto da casa (i biscotti e i cracker mangiati poi lasciano il posto ai souvenir), ritengo sia una informazione utile se si prevede di stare lì per mesi altrimenti è meglio arrangiarsi diversamente.
Come ultima cosa per sicurezza mi porto dietro, insieme ad altri farmaci, delle scatole di Dissenten che, a dire il vero vanno sempre bene, visto che comunque si possono avere disturbi gastrointestinali di altra origine.
In ultimo un trucco psicologico detto da una che adora mangiare. Quando sono in giro cerco di dare importanza al lato biologico del mangiare, pensare che mangiare più che un piacere è una necessità, mi aiuta a togliere rilevanza a questo momento della giornata, superando anche il fatto che non posso mangiare quei piatti tipici che mi fanno tanta curiosità e acquolina. Certo che se poi diventa anche un piacere, perchè lo si divide con le persone che amiamo o perchè si trova un bel ristorante o perchè si mangia qualcosa di buono tanto meglio, ma se non è così, pochi drammi, non moriremo di certo di fame, in nessuna parte del mondo.

Voi invece come vi organizzate? 🙂

Ciao…

Ciao pelosone…mi mancherai tanto!


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